Scanavino, Emìlio
pittore italiano (Genova 1922-Milano 1986). Dopo una prima fase di "realismo espressivo" attraverso la partecipazione alle rassegne del Movimento Spaziale dei primi anni Cinquanta, è stato tra i primi artisti italiani, accanto a G. Capogrossi e a R. Crippa, a orientarsi verso l'espressione segnica, con esiti originali nel rigoroso modularsi dei rapporti tra segno colorato e superficie bianca, in infinite variazioni di un tema unico e costante. Dalla metà degli anni Sessanta la pittura di Scanavino si è distinta per un maggior controllo formale degli elementi segnici, spesso iscritti in forme geometriche e appare caratterizzata dal frequente ricorso a tre colori fondamentali: il nero, il rosso e il bianco (serie delle Tramature, degli Alfabeti senza fine, dei Personaggi). In collaborazione con A. Cavaliere ha realizzato l'Omaggio all'America Latina (1971) per la Biennale di San Paolo del Brasile, rifiutato per motivi di ordine politico. Nel 1973 la Kunsthalle di Darmstadt ha presentato una sua vasta mostra antologica che, con alcune varianti, si è tenuta anche a Venezia (Palazzo Grassi) e poi a Milano (Palazzo Reale, 1974). Negli anni Ottanta continua una intensa attività espositiva nonostante l'aggravarsi delle condizioni di salute.