Sartòrio, Giùlio Arìstide
pittore italiano (Roma 1860-1932). Dopo un inizio come scultore classicista sulle orme paterne, si formò come pittore nell'orbita di M. Fortuny. Nel 1883 esordì all'Esposizione di Roma con il dipinto Malaria, di ispirazione verista (Córdoba, Argentina, Museo Provinciale di Belle Arti "Emilio A. Caraffa"); contemporaneamente fece le prime esperienze come illustratore con alcune testate di La Cronaca Bizantina e poté così conoscere l'ambiente letterario romano che gravitava intorno alla rivista. Insieme a F. P. Michetti iniziò gli studi di paesaggio e di animali e frequentò anche gli altri pittori paesisti dell'ambiente romano riunitisi nel gruppo “In Arte Libertas”, al quale egli stesso aderì. Appartengono a questa fase della sua produzione numerose tele che hanno per soggetto la campagna romana, in cui un paesaggio ristretto e conosciuto viene ritratto con accenti di desolazione. Nel 1893 visse a Londra, Manchester e Liverpool, dove entrò in contatto con i paesaggisti preraffaelliti. Le illustrazioni per Isaotta Guttadauro di G. D'Annunzio (1886) e per la rivista Il Convito di A. De Bosis (1895-98), il trittico Le vergini sagge e le vergini folli (1890; Roma, Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea), il dittico Diana di Efeso e gli schiavi e La Gorgone e gli eroi (1895-99; Roma, Galleria nazionale d'arte moderna) sono esempi tipici del decorativismo di gusto preraffaellita con cui l'artista intese richiamarsi alla tradizione italiana in reazione all'impressionismo, e documentano la sua tendenza a un simbolismo letterario. In questo periodo si colloca il fregio allegorico dell'aula della Camera dei Deputati a Montecitorio a Roma (1908-12). Dal 1895 al 1900 insegnò all'accademia di Weimar, e successivamente (1926) all'accademia di Roma. Dopo aver combattuto durante la prima guerra mondiale, nel 1917 prese parte all'esposizione "Amatori e Cultori delle Belle Arti" con le xilografieChristus. Sperimentò anche la nuova tecnica cinematografica realizzando nel 1920 il film Il Mistero di Galatea. Nel 1926 espose negli Stati Uniti e nel 1929 venne nominato Accademico d'Italia. La sua opera grafica è stata al centro di una grande mostra, tenutasi nel 2000 presso la Nuova Galleria Campo dei Fiori, dal titolo "Da Sartorio a Spadini. Artisti a Roma tra Otto e Novecento".