San Pellegrino Tèrme

comune in provincia di Bergamo (25 km), 358 m s.m., 22,62 km², 4980 ab. (sampellegrinesi), patrono: Madonna di Caravaggio (26 maggio).

Centro della val Brembana, disposto lungo le sponde del fiume Brembo e le prime pendici montane della valle. Prese il nome dal patrono di una piccola comunità cristiana, che qui si insediò prima del Mille. Libero comune, mantenne propri statuti anche con il dominio della Repubblica di Venezia (1428). Divenne una nota località termale a partire dal sec. XVIII, quando lo sfruttamento delle sue acque minerali, già conosciute nel sec. XIII, fu organizzato in forme più moderne. § Il nucleo centrale, percorso dal Brembo, che è attraversato da due bei ponti (uno dei quali risalente al sec. XVII), presenta molti edifici di interesse. La parrocchiale di San Pellegrino (sec. XVIII) conserva opere di C. Ceresa e una Condanna di san Pellegrino attribuita al Longhi. La cittadina termale, di aspetto tipicamente liberty, ha il proprio fulcro nelle due storiche architetture del Grand Hotel e del Casinò municipale (oggi sede di manifestazioni culturali): il primo, dalla lunga facciata parallela al fiume, è opera di R. Squadrelli e L. Mazzocchi e risale ai primi del Novecento; il secondo, anch'esso opera di Squadrelli, è collegato da un lungo portico, progettato da Mazzocchi, al “Palazzo della Fonte”, che conserva il celebre “salone per la bibita” in stile pompeiano. § Importante località termale fin dal sec. XIX, ha visto un grande sviluppo del turismo, grazie alla presenza di acque minerali solfato-bicarbonato-alcaline e all'efficienza delle attrezzature ricettive, sportive e di svago (parchi e giardini). Oltre a contare numerosi stabilimenti termali e complessi residenziali per la villeggiatura, è base di partenza per escursioni (monte Castello Regina e monte Zucca). Importante attività industriale è quella dell'imbottigliamento delle acque minerali, affiancata da aziende operanti nei settori del legno e delle materie plastiche.