Sagasta, Práxedes Mateo

uomo politico spagnolo (Torrecilla de Cameros, Logroño, 1827-Madrid 1903). Partigiano della giunta rivoluzionaria di Zamora (1854), esule nel 1856, si mise in luce come leader progressista combattendo alla Camera contro O'Donnell nel 1859-63. Condannato a morte dopo la rivolta dei sergenti (1866), fuggì in Francia, dove preparò, con Prim y Prats e altri, la rivoluzione del 1868. Al trionfo di questa divenne ministro degli Interni (1868-69, 1870-71), degli Esteri e due volte presidente del Consiglio (1871-74). In disparte alla restaurazione borbonica, rientrò in politica come capo del partito “fusionista” e fu di nuovo al potere (1881-83), per passare poi all'opposizione. Alla morte di Alfonso XII firmò con Cánovas il Patto del Pardo, in virtù del quale fu ancora a capo del governo nel 1885-90, 1892-95 e nel 1901-1902. Come tale, promosse leggi progressiste, come quelle del suffragio universale e della giuria popolare (1888), ma dovette anche affrontare gravi problemi, come la questione catalana e la guerra di Cuba e di Melilla, che gli suscitarono sempre più forti opposizioni. Fu in complesso un politico abile e avveduto, e personalmente onesto, come riconobbero anche i suoi nemici.

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