Sèsto San Giovanni

Indice

comune della Città Metropolitana di Milano (9 km), 140 m s.m., 11,74 km², 81.841 ab. secondo una stima del 2019 (sestesi), patrono: san Giovanni Battista (24 giugno).

Generalità

Città situata alla periferia nordorientale di Milano. Lo sviluppo edilizio novecentesco ha ampliato notevolmente l'abitato, che risulta praticamente saldato al capoluogo, a Monza, a Cologno Monzese e a Cinisello Balsamo.

Storia

La città, il cui nome deriva dalla distanza in miglia (ad sextum lapidem) da Milano sulla strada per Monza e dalla sua dipendenza, nel Medioevo, dalla basilica di San Giovanni di Monza, è forse di fondazione longobarda e fu per tutta l'età medievale e moderna un piccolo borgo agricolo legato a Milano, di cui condivise le sorti. La città cominciò a svilupparsi verso la metà dell'Ottocento, grazie all'industria della seta e all'apertura della seconda ferrovia italiana, la Milano-Monza (1840). Nel Novecento divenne un importantissimo centro industriale (Breda, Ercole Marelli, Magneti Marelli, Falck). Teatro, negli anni Venti, della violenza fascista, fu protagonista della Resistenza al regime, degli scioperi del 1943-44 (opponendosi alle truppe tedesche e venendo soprannominata per questo la “Stalingrado d'Italia”) e della lotta di Liberazione, guadagnandosi la medaglia d'oro al valor militare.

Arte

Il nucleo storico della città, priva di un centro vero e proprio, è costituito da un insieme di piccole vie, lungo le quali si trovano alcuni dei monumenti più significativi. Sono da segnalare la parrocchiale dell'Assunta (sec. XVII), la parrocchiale di Santo Stefano (sec. XIX) e varie ville: la Casa Alta (fine sec. XVIII), la Mylius (sec. XVIII), la Torretta, trasformata in albergo e centro congressi, e la Visconti d'Aragona (inizi sec. XVII), sede della Biblioteca Centrale. Poco distante dall'abitato è villa Pelucca, con il nucleo centrale medievale e, nella cappella, affreschi di Bernardino Luini (sec. XVI-XVII), per la maggior parte trasferiti a Milano, presso la Pinacoteca di Brera. Il Museo dell'Industria e del Lavoro testimonia il passaggio della città da borgo agricolo a centro fortemente industrializzato; la sede centrale sorge sull'area delle ex acciaierie Breda.Nel progetto di conversione degli stabilimenti industriali dismessi rientra la costruzione del polo universitario della Bicocca e dell'omonimo quartiere, che occupano la vasta area della ex fabbrica Pirelli.

Economia

Fu borgo agricolo fino ai primi anni del Novecento, quando vi si insediarono importanti complessi siderurgici e metalmeccanici, oggi inattivi e in fase di riconversione. Dagli anni Ottanta del Novecento, con la chiusura delle grandi industrie, le nuove attività produttive si sono rivolte ai settori della meccanica di precisione, dell'informatica e della produzione di apparecchiature elettromedicali. Nel corso degli anni Novanta vi si sono stabilite, con i loro uffici amministrativi, grandi società di spessore internazionale, sfruttando la favorevole posizione della città al centro di importanti vie di comunicazione regionali e internazionali. Notevole è anche l'incremento del terziario avanzato (istituti di credito e assicurativi) e delle attività commerciali e logistiche.

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