Russell, George
pianista, batterista, compositore, direttore d'orchestra e teorico del jazz statunitense (Cincinnati, Ohio, 1923-Boston, Massachusetts, 2009). Ha esordito come batterista, ma poi, ammalatosi, si è dedicato alla composizione. Fin dalla sua prima partitura di rilievo, New World, scritta per Benny Carter (1945) ha dimostrato un notevole talento. Ha frequentato i maestri del bebop; con Dizzy Gillespie ha firmato il grandioso Cubana Be Cubana Bop (1947), accolto dai più con stupefatta incomprensione. Sebbene la sua carriera sia stata dietro le quinte, tuttavia ha sospinto tuttavia il jazz verso un profondo rinnovamento: Odjenar e Ezz-Thetic (1951), per sestetto, e soprattutto Lydian Chromatic Concept (1954), massima opera teorica del jazz, in cui egli ha sistematizzato l'evoluzione dell'armonia jazz, e additato la via al jazz modale. Nel 1956 Russell ha inciso l'album Ezz-Thetic, in cui ha diretto un sestetto senza suonarvi. Seguono All About Rosie (1957) e New York, N. Y. (1958), due vertici del jazz per orchestra. Dopo un lungo periodo di silenzio, Russell è tornato alla ribalta avendo accolto nella sua tavolozza strumenti e ritmi rock: la suite The African Game (1985), la cantata Listen to the Silence (1986) e le variazioni sulla Follia (1987). Figura di grande isolato, Russell non rientra in alcuna scuola. La sua musica non conosce abbandoni melodici: rigorosa e geometrica, esercita sull'ascoltatore un puro richiamo cerebrale. La sua visione di teorico è radicalmente nera e non-europea: essa contesta tutto il pensiero teorico occidentale e, riallacciandosi direttamente a Pitagora, pone il numero alla base di tutta la musica, anzi dell'Universo.