Room, Abram Matveevič
regista cinematografico russo (Vilno 1894-Mosca 1976). Passò da studi di psichiatria al teatro e, allievo di Kulešov, al cinema, in cui portò un eccentrico sperimentalismo nei primi cortometraggi, un taglio vigoroso delle immagini nei film d'azione, da La baia della morte (1925) sull'epoca rivoluzionaria, al celebre Il fantasma che non ritorna (1929) tratto da un racconto di H. Barbusse sulla crudeltà della giustizia in un Paese sudamericano. Nel suo capolavoro, conosciuto con vari titoli: Terza Meščanskaja, Un amore a tre e, in Occidente, Letto e sofà (1927), e altri, sceneggiato da V. Šklovskij sul tema della coabitazione, dell'amore libero e della mentalità piccolo-borghese tornata in auge al tempo della NEP, Room manifestò un'attenzione speciale alla psicologia e al comportamento morale. Con il sonoro e con il realismo socialista, si adattò a moduli meno originali, specie dopo essersi visto bocciare L'adolescente severo (1936), scritto per lui da Ju. Oleša. Impresse una forte drammaticità a Invasione (1944) e curò versioni accademiche da Kuprin e Čechov e da un dramma incompiuto di Gorkij, Jakov Bogomolov (1971).