Rommel, Erwin Johannes
maresciallo tedesco (Heidenheim, Württemberg, 1891-Herrlingen, Ulma, 1944). Valoroso combattente nella prima guerra mondiale, conseguì la massima onorificenza tedesca al valore nella battaglia di Caporetto. Maggior generale nel 1939 e comandante della scorta personale di Hitler, nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale, guidò una divisione corazzata nella campagna di Francia rivelando eccezionali doti di comandante di carri armati, tanto che, per la straordinaria rapidità della sua avanzata, la sua unità fu chiamata “divisione fantasma”. Nel febbraio 1941 assunse il comando delle truppe tedesche inviate in Libia (Afrika Korps) e nell'estate quello di tutte le truppe corazzate motorizzate italo-tedesche in Africa settentrionale, che per oltre due anni tennero testa alle preponderanti forze britanniche con alterne vicende. Comandante audace e popolare, geniale manovratore di reparti corazzati, Rommel giunse nel luglio 1942 alle porte dell'Egitto, ma a El-ʽAlamein fu fermato e battuto da Montgomery, quindi respinto in Tunisia. Nel 1943 ebbe il comando delle forze tedesche che occupavano l'Italia settentrionale, poi fu nominato ispettore delle difese costiere del litorale atlantico. Nel gennaio 1944 assunse il comando del gruppo di armate B destinato a difendere la Francia dall'offensiva anglo-americana; diresse quindi la resistenza tedesca allo sbarco in Normandia. Gravemente ferito in un attacco aereo, non ebbe alcuna parte diretta nella rivolta militare contro Hitler del 20 luglio 1944 cui fu accusato di aver aderito (ebbe, in realtà, qualche abboccamento con Goerdeler). Ancora convalescente, fu prelevato e costretto al suicidio con la minaccia di rappresaglie sulla famiglia.