Romani, Lèttera ai-
la prima delle lettere paoline contenute nel Nuovo Testamento. Scritta da Paolo (l'autenticità è incontestata) tra il 56 e il 57, probabilmente a Corinto, la lettera si presenta come un'articolata ma unitaria elaborazione del concetto teologico fondamentale dell'apostolo, quello della giustificazione per sola fede senza le opere della legge. All'annuncio della giustificazione, donata gratuitamente tanto a giudei quanto a gentili (cap. 1-3), seguono la descrizione dei caratteri dell'esistenza credente (4-8) e la riflessione sulla funzione e il posto del popolo di Israele nell'ambito del piano salvifico di Dio (9-11), mentre alcuni capitoli di parenesi concludono la lettera. L'ultimo capitolo (16) è generalmente ritenuto estraneo al corpo originario dello scritto. Sebbene la sistematicità dell'epistola ai Romani non giustifichi l'opinione di quanti hanno voluto vedere in essa una sorta di trattato dogmatico (il genere letterario è infatti innegabilmente epistolare), è un fatto che il modo coerente, con cui ogni sezione si organizza intorno al nucleo teologico del messaggio della giustificazione, conferisce al testo quel carattere di “manifesto” della teologia evangelica, che ha costituito un punto fondamentale di riferimento nei momenti cruciali di svolta nella storia della Chiesa, dalla Riforma di Lutero alla rivoluzione teologica di Karl Barth.