Rivarol, cónte di-

nome con cui è noto il letterato e polemista francese Antonio Rivaroli (Bagnols-sur-Cèze, Linguadoca, 1753-Berlino 1801). Figlio di un albergatore di origine piemontese, che egli pretendeva di nobile ascendenza, si attribuì il titolo di conte. Fu accolto nei salotti parigini in virtù del suo spirito brillante e mondano. Si fece conoscere nel 1782 con una dura critica al poema dei Jardins di Delille e due anni dopo ricevette il premio dell'Accademia di Berlino per il suo Discours sur l'universalité de la langue française. Insieme a satire ed epigrammi, la traduzione, molto libera, dell'Inferno di Dante costituisce l'intera produzione poetica di Rivarol. Altre satire ed epigrammi scrisse soprattutto in prosa e raccolse nel Petit Almanach de nos grands hommes (1788), in collaborazione con Champcenetz, e nel Petit Almanach de nos grands hommes de la Révolution (1790), che gli procurarono non pochi nemici. Consigliere segreto di Luigi XVI, nel 1792 emigrò a Bruxelles dove difese con eloquenza la causa legittimista e a Berlino, sperando invano di rientrare in patria dopo il 18 brumaio.

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