Richter, Gerard
pittore tedesco (Waltersdorf, Dresda, 1932). Formatosi a Dresda e poi a Düsseldorf, esordì nella pittura dopo aver lavorato nel campo pubblicitario e nel teatro. L'opera dell'artista è scandita in tre fasi: quella del realismo fotografico di cui è uno degli interpreti principali, nella quale trae i suoi modelli da depliant pubblicitari, riviste illustrate, libri e li trasferisce sulla tela, confondendoli e sfumandoli, in parte con toni di grigio e in parte con colori (Nudo di Emma su una scala, 1966); la fase dei paesaggi, che ritornano anche nelle sue opere successive (Foresta, 1990), e, infine, quella della pittura astratta, con una intensa ricerca sul colore dalla quale nascono, nel 1973, i suoi primi quadri grigi monocromi che lo avvicinano agli Achrome di P. Manzoni e la celebre serie degli Abstraktes Bild (El.L.Nr. 500, 1982). Richter, professore all'Accademia di Düsseldorf dal 1971, ha partecipato a Kassel, dal 1972, a cinque edizioni di Documenta e alla Biennale di Venezia nel 1980 e nel 1997. Negli ultimi anni l'artista ha presentato in più occasioni il suo Atlas, un progetto iniziato nel 1961 nel quale sono raccolte fotografie che Richter ha usato come spunti per la realizzazione delle sue opere. Si tratta di un monumentale work in progress che si compone ormai di più di 5000 immagini.