Documenta
rassegna internazionale di arte contemporanea a scadenza quinquennale ospitata, a partire dal 1955, dalla città tedesca di Kassel. Ideata da Arnold Bode, pittore e professore accademico, Documenta si poneva il fine di ristabilire nel dopoguerra i contatti della Germania con il circuito dell'arte internazionale. La prima edizione, organizzata come una grande retrospettiva, ha presentato negli spazi del Museum Fredericianum, i più importanti movimenti e personaggi dell'arte della prima metà del Novecento. Accanto alle opere di Picasso, Magritte, Kandinskij, sono apparse anche quelle di pittori tedeschi come Paul Klee, Schlemmer e Max Beckmann. Tra le edizioni più importanti della rassegna sono da ricordare gli allestimenti del 1959, 1977 e 1997. La rassegna del 1959 è stata dedicata all'arte del dopoguerra e in particolare alla pittura astratta. Durante gli anni Sessanta e Settanta, nell'epoca dell'impegno politico e del dissenso nei confronti del sistema sociale, le rassegne sono state dedicate alla minimal arte all'arte concettuale, oltre che caratterizzate dalla comparsa di nuovi media: film, fotografia e video. Nell'allestimento del 1977 spicca, tra le opere più significative, lo spettacolare Kilometro Verticale di Walter De Maria, collocato al centro della Friedrichsplatz. Negli anni Ottanta l'esposizione di Kassel ha subito un periodo di crisi; ciò nonostante, anche in quegli anni Documenta ha rappresentato uno degli appuntamenti artistici più prestigiosi a livello mondiale. L'edizione del 1992 ha offerto al pubblico la partecipazione di quasi 200 artisti e uno spazio espositivo di ca. 9000 m². La decima edizione di Documenta, svoltasi nell'estate 1997, è stata l'ultima del sec. XX. Per questo motivo, i curatori della rassegna hanno voluto che al suo interno fossero affiancate una rivisitazione critica di quanto è accaduto nel mondo dell'arte contemporanea nel corso della seconda metà del secolo (con una particolare attenzione nei confronti di quanto presentato nelle precedenti edizioni della rassegna) e uno sguardo al futuro, caratterizzato da un approccio di tipo interdisciplinare, in considerazione del fatto che l'evoluzione delle varie forme di espressione artistica tende al superamento delle tradizionali divisioni in categorie e generi. In quest'ottica sono stati anche organizzati un forum, al quale hanno partecipato artisti, registi, scrittori, filosofi, economisti e architetti provenienti da ogni parte del mondo, e vari spazi espositivi dedicati al teatro e al cinema, nonché l'attivazione di un sito Internet che ha moltiplicato le possibilità di fruizione della manifestazione. Nel 2002 Documenta 11 è stata curata dal nigeriano Okwui Enwezor e preannunciata da un ciclo di piattaforme-conferenze dal titolo Democracy Unrealized svoltesi durante i mesi precedenti l'inaugurazione. Questa edizione ha visto aumentare sensibilmente il numero di artisti africani. La dodicesima edizione di Documenta, diretta da Roger M. Buergel e curata da sua moglie Ruth Noat nel 2007 è stata organizzata in sei spazi espositivi e ha coinvolto 90 magazines internazionali in un progetto di riflessione globale sullo stato dell'arte contemporanea, o meglio, come vuole un leitmotiv dell'esposizione (Is modernity our antiquity?), sul rapporto tra antichità e modernità, su quello che è stato fatto fino a ora e su ciò che l'arte può ancora fare (What is to be done?).