Riace

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comune in provincia di Reggio di Calabria (135 km), 300 m s.m., 16,05 km², 1605 ab. (riacesi), patrono: santi Cosma e Damiano (25-27 settembre).

Centro del versante sudorientale delle Serre, posto nella fascia collinare che digrada verso il litorale ionico. Forse in origine fu un centro basiliano chiamato Reatinum, accresciutosi con l'arrivo di genti che abbandonavano la costa a causa delle scorrerie dei Saraceni o dell'insalubrità dei luoghi. Fu casale di Stilo, di cui seguì sempre le vicende storiche. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1783.§ L'abitato antico conserva ancora la struttura medievale e vi si individua il tracciato delle mura con la porta di Santa Caterina e la porta dell'Acqua. Al Medioevo risalgono anche la chiesa di San Nicola, largamente rimaneggiata, e quella dei Santi Cosma e Damiano, più volte rimaneggiata e meta di pellegrinaggi.§ L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, legumi, olive, uva da vino e agrumi), sull'allevamento bovino e avicolo e su piccole attività artigianali (tessitura delle fibre di ginestra, effettuata ancora con antichi telai manuali, ceramiche e prodotti dolciari, soprattutto confetture di agrumi). Il turismo balneare ha una certa importanza, soprattutto nella frazione di Riace Marina.§ Nei dintorni si incontrano notevoli resti di fortificazioni e in particolare di torri di vedetta medievali. Nelle acque antistanti Riace Marina sono state rinvenute nell'agosto 1972 due statue in bronzo del V sec. a. C., raffiguranti uomini armati, probabilmente oplitodromi (atleti che correvano con elmo, scudo e lancia). Dopo un lungo restauro curato dal Centro Soprintendenza Archeologica della Toscana, i cosiddetti “bronzi di Riace” sono stati esposti a Firenze in una mostra (dicembre 1980) che ha suscitato un clamoroso interesse e poi collocati al Museo Nazionale di Reggio di Calabria.

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