Ramuz, Charles-Ferdinand
scrittore svizzero di lingua francese (Cully, Vaud, 1878-Pully, Losanna, 1947). Esordì come romanziere durante un lungo soggiorno parigino (1902-14), senza incontrare il successo che lo accompagnò poi sempre nel suo isolamento vodese. Qui, scoperta la vera vocazione di narratore della vita e delle passioni dei rudi contadini della sua terra, scrisse, in una lingua stilizzata ed efficace, un gran numero di romanzi nei quali la materia veristica si eleva a visione tragica e metafisica dell'esistenza: Jean-Luc persécuté (1909), La guérison des maladies (1917), Salutation paysanne (1921), La séparation des races (1923), La grande peur dans la montagne (1926; Paura in montagna), Derborance (1934), Si le soleil ne revenait pas (1937; Se il sole non tornasse). Per Stravinskij compose il libretto Histoire du soldat (1918). Fu anche poeta (Les Pénates d'argile, Chansons, Chant de notre Rhône) e moralista nei saggi Questions (1936), Besoin de grandeur (1938) e nel Journal (1946). Nel 1967-70 sono state pubblicate le sue lettere col titolo C.-F. Ramuz, ses amis et son temps (6 vol.).