Ròcco e i suòi fratèlli
film italiano (1960) di Luchino Visconti. Dopo La dolce vita di Fellini, fu per il cinema nazionale un altro clamoroso affresco: un melodramma fuso col neorealismo, che dalle premesse sociali (l'immigrazione interna dalla Lucania a Milano, dal sottosviluppo al boom) assurgeva a tragedia greca attraverso le sconfitte dei tre protagonisti, attenuate tuttavia dalla presa di coscienza della famiglia nei suoi esponenti più giovani. Padroneggiando e coagulando in un fervido cineromanzo molteplici influssi letterari (dal Dostoevskij dell'Idiota al Th. Mann di Giuseppe e i suoi fratelli, dal meridionalismo verghiano al lombardismo del Ponte della Ghisolfa di G. Testori), il regista ottenne uno spettacolo popolare mantenendosi coerente alla propria poetica dell'umano.