Quintero Álvarez, Serafín e Joaquín
autori teatrali spagnoli (Serafín, Utrera, Siviglia, 1871-Madrid 1938; Joaquín, Utrera 1873-Madrid 1944). Scrissero, sempre in stretta collaborazione, oltre duecento lavori teatrali (alcuni dei quali tradotti nelle principali lingue europee), ottenendo largo successo con entremeses, sainetes, pasos, farse, zarzuelas e commedie superficiali, di tono umoristico, leggermente sentimentali e facilmente rappresentabili. Il successo e i meriti dei fratelli Quintero Álvarez, che procurarono loro l'elezione all'Accademia spagnola (1912), sono legati anzitutto a una schietta vena di andalusismo. La tradizione e l'ambiente popolari e pittoreschi dell'Andalusia rivivono con suggestiva fedeltà e singolare efficacia nelle loro opere, che sollecitano con bonario ottimismo problemi nati da spicciole vicende quotidiane. I momenti più felici dei Quintero Álvarez sono registrati in El ojito derecho (1897; L'occhietto destro), La reja (1897; L'inferriata), El patio (1900), Las flores (1901), El amor que pasa (1904), El genio alegre (1906; Anima allegra), Amores y amoríos (1908; Amori e amorazzi), Los de Caín (1908; Quelli di Caino), Malvaloca (1912), La prisa (1921; La fretta), Mariquilla Terremoto (1930).