Quinet, Edgar
storico, letterato e uomo politico francese (Bourg-en-Bresse 1803-Parigi 1875). Non compì, se non parzialmente, studi regolari; si formò invece culturalmente dapprima sotto la guida della madre, nell'ambiente del romanticismo tedesco: suo primo studio importante fu un saggio premesso alla traduzione francese (1825) delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menscheit (Idee sulla filosofia della storia dell'umanità) di Herder. Successivamente (1827-33), compì numerosi viaggi di studio in Germania, in Grecia e in Italia, dandone conto in notevoli saggi apparsi sulla Revue des deux Mondes e in vari libri, tra cui De la Grèce moderne et de ses rapports avec l'antiquité (1830), Allemagne et Italie (1839, 2 vol.). Nel 1839 fu nominato professore di letterature straniere all'Accademia di Lione e nel 1841 fu istituita per lui la cattedra di letterature meridionali al Collège de France, dove, avendo a collega Michelet, si batté per l'affermazione delle idee democratiche e liberali, così che nel 1846 fu destituito da Guizot; reintegrato nel 1848 dopo la rivoluzione a cui prese parte attiva, schieratosi decisamente con gli antibonapartisti, nel 1852 fu espulso dalla Francia; visse poi a Bruxelles e in Svizzera fino al 1870 quando tornato a Parigi prese parte alla Comune; nel 1871 fu eletto deputato di Parigi all'Assemblea Nazionale. La sua opera di storico, inscindibile dalle sue prese di posizione politica che per la loro estrema lucidità e coerenza hanno avuto profonda influenza ancora in tempi successivi, è una delle più interessanti risoluzioni, in campo storiografico, della filosofia hegeliana nell'Ottocento. Opere: Les Révolutions d'Italie (1845-52, 2 vol.), Histoire de mes idées (1858), Philosophie de l'histoire de France (1858), La Révolution (1865, 2 vol.), La question romaine devant l'histoire (1867), France et Italie (1867), La République (1872). Nel 1874 pubblicò L'esprit nouveau, quadro dell'evoluzione del pensiero liberale europeo nel sec. XIX.