Priestley, Joseph
chimico, teologo e filosofo inglese (Birstall Fieldhead, Yorkshire, 1733-Northumberland, Pennsylvania, 1804). Compiuti gli studi nel seminario calvinista di Daventry, svolse il proprio ministero in vari centri dell'Inghilterra, unendo agli studi teologici e filosofici un vivo interesse per le scienze sperimentali. Nel 1794, in seguito alle persecuzioni cui fu sottoposto per la sua adesione agli ideali della Rivoluzione francese (nel 1791 una folla inferocita aveva devastato la casa dello scienziato), Priestley si trasferì, su invito della Democratic Society di New York, in America, dove visse il resto dei suoi giorni sotto la protezione di T. Jefferson. La sua fama è legata soprattutto alla ricerca scientifica. Abile sperimentatore, condusse notevoli indagini nel campo dei fenomeni elettrici, dei gas e dei processi di calcinazione. Il suo risultato più originale consistette nell'isolare per primo, nel 1774, l'ossigeno di cui però non intese la vera natura e definì “aria deflogisticata”. Una nuova e ben più rigorosa interpretazione seppe poi darne A.-L. Lavoisier al quale Priestley aveva esposto, nello stesso anno, le proprie esperienze. Altri suoi studi riguardano la produzione di ossigeno da parte delle piante sottoposte all'azione del sole. Filologo biblico e storico del cristianesimo, Priestley fu anche seguace dell'associazionismo psicologico di D. Hartley, per cui ingaggiò vivaci polemiche contro la scuola filosofica del senso comune e contro R. Price (The Doctrine of Philosophical Necessity, 1777; Free Discussions of the Doctrines of Materialism, 1778).