Potosí (città)
città (140.642 ab. nel 1998) della Bolivia, capoluogo del dipartimento omonimo, 420 km a SE di La Paz, a 3976 m nella Cordillera Real, ai piedi del Cerro Rico de Potosí (4829 m). Situata sull'Autostrada Panamericana e sulla ferrovia Río Mulatos-Sucre, una delle più alte del mondo (4787 m), è un attivo centro commerciale e minerario (argento, stagno, piombo, rame) con industrie alimentari, metallurgiche, calzaturiere e del mobilio. Università Tomás Frías (1892). § Fondata dagli Spagnoli nel 1545 in seguito alla scoperta dei ricchi giacimenti di argento del Cerro Rico de Potosí, fu dichiarata nel 1553 città imperiale da Carlo V e conobbe successivamente un grande sviluppo demografico, tanto che nel 1650 contava ca. 160.000 ab. Cominciò a decadere in seguito alle crescenti difficoltà tecniche di sfruttamento dei giacimenti. § Potosí conserva pochi edifici del sec. XVI, il più notevole dei quali è la chiesa di S. Giovanni (1586). Ai due secoli successivi risalgono le più significative costruzioni, dove al gusto del barocco coloniale si affiancano motivi di evidente derivazione indigena. Tra le altre vanno ricordate il palazzo della Compagnia (1707) con la facciata in pietra rosa, le chiese di S. Francesco e di S. Lorenzo e l'imponente Zecca (1757-73).
PotosÃ. Veduta aerea della città boliviana.
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