Poemétti in pròsa
(Petits poèmes en prose). Opera del poeta francese Ch. Baudelaire, pubblicata postuma nel 1869 a cura di C. Asselineau e T. de Banville. Il progetto dell'opera risale all'anno di Les fleurs du mal (1857; I fiori del male), di cui i poemetti (51) riprendono i temi della ricerca interiore in una visione estetica diversa, tesa a piegare la prosa all'espressione dell'indicibile e della surrealtà creata dall'immaginazione. Furono pubblicati via via sul Figaro (col titolo Le spleen de Paris, prescelto da Baudelaire), sulla Revue de Paris e altre riviste con i titoli più vari: Poèmes nocturnes, Le promeneur solitaire, Le rôdeur parisien, La lueur et la fumée, Petits poèmes lycanthropes. Nella storia letteraria francese segnano una data importante: la formula del poemetto in prosa, già utilizzata da Aloysius Bertrand (Gaspard de la nuit, 1842), schiuse la strada a una diversa concezione della poesia e della classificazione dei generi letterari.