Plisnier, Charles
scrittore belga di lingua francese (Ghlin-les-Mons, Hainaut, 1896-Bruxelles 1952). Comunista aderente alla III Internazionale, trotzkista dal 1928, più tardi convertito alla fede, Plisnier rimase sempre il poeta e il romanziere della rivolta contro le ingiustizie. Fu membro dell'Académie Royale belga. Vicino ai surrealisti, ma più vario nella scelta delle forme, pubblicò diversi libri di versi, tra cui Déluge (1935; Diluvio), Sel de la terre (1936; Sale della terra), Brûler vif (1947; Bruciare vivo). Tra i grandi affreschi narrativi sulla società contemporanea si ricordano Mariages (1936; Matrimoni), Meurtres (1937-41; Delitti) e le novelle di Faux passeports (1935 e 1937; Passaporti falsi) che ottennero il premio Goncourt, per la prima volta assegnato a uno scrittore straniero. Seguirono La Matriochka (1945), Héloïse (1947), Mères (1946-49, 3 vol.; Madri), Beauté des laides (1951; La bellezza delle brutte), in forma di diario, che è forse la sua opera migliore, e Folies douces (1952; Follie dolci).