Pizzo
Indicecomune in provincia di Vibo Valentia (44 km), 56 m s.m., 22,34 km², 8602 ab. (pizzitani o napitini), patrono: san Giorgio (23 aprile).
Centro situato presso la costa del golfo di Sant'Eufemia. Fondato nel Medioevo sulle rovine di Napizia (distrutta dai Saraceni), prese forse il nome dalla sua posizione su un promontorio (pizzu nel dialetto locale). Nel sec. XIV appartenne a Ruggero di Lauria. In seguito fu possesso di altri signori, tra cui i Ruffo di Montalto, i Sanseverino di Bisignano, i De Mendoza e i Silva. § Il castello aragonese (detto anche “Murat”, perché nell'ottobre del 1815 vi venne fucilato Gioacchino Murat) è una costruzione della fine del sec. XV, costituita da un corpo quadrato difeso verso l'abitato da due torrioni cilindrici; ospita la Rappresentazione scenografica Gioacchino Murat che, con una ricostruzione storica fedele alla realtà del tempo, rievoca gli ultimi giorni vissuti nella fortezza dal re di Napoli. La collegiata di San Giorgio, dalla facciata barocca con portale in marmo bianco del 1632, conserva pregevoli statue e bassorilievi in marmo (sec. XVI) della scuola di A. Gagini. La cinquecentesca chiesa di San Sebastiano custodisce sei statue usate per la processione pasquale dei Misteri. Caratteristica è la chiesetta di Piedigrotta, scavata nel tufo di una grotta naturale presso la scogliera omonima. Pizzo è sede del Museo del Mare che, oltre a esporre fossili ed esemplari della flora e della fauna marina, possiede una ricca collezione di quadri a soggetto marinaro. § L'agricoltura produce olive, uva, agrumi e ortaggi; sono praticati la floricoltura e l'allevamento ovino e caprino. Il paese, che si qualifica soprattutto come centro peschereccio (pesca dei tonni), vede sviluppata l'industria nautica e di trasformazione e conservazione del pescato. Rinomata è anche la produzione artigianale di gelati. Pizzo Marina è frequentata stazione balneare, dotata di una bella spiaggia, di un porticciolo turistico e di buone strutture ricettive e ricreative.