Piedimónte Matése

Indice

comune in provincia di Caserta (41 km), 170 m s.m., 41,34 km², 11.462 ab. (piedimontesi), patrono: san Marcellino (2 giugno).

Cittadina situata nella valle del fosso Torano, sul versante meridionale del Matese, nel cui parco regionale è compresa. Il territorio fu abitato fin dall'antichità, come testimoniano i ritrovamenti di armi litiche e terrecotte; sul monte Cila si trovano resti di fortificazioni sannitiche. Fondata in età longobarda, fece parte del Ducato di Benevento. Fu feudo dei D'Aquino, dei Della Leonessa e dei Gaetani (1383-1806). A partire dal sec. XV vi si sviluppò una florida industria laniera. Nel 1813 ospitò un cotonificio che fu tra le più moderne industrie del Regno delle Due Sicilie. § Il centro storico conserva l'impianto medievale. La chiesa di San Biagio (sec. XV) conserva un coevo ciclo di affreschi. La chiesa di San Tommaso d'Aquino e l'attiguo convento domenicano (oggi sede del Museo Civico) furono eretti nel sec. XV sui ruderi di una precedente chiesa e di un tempio pagano. Il santuario della Santissima Annunziata (1640), a tre navate, con bella facciata barocca a tre portali, custodisce un'Annunciazione di Giovanni Balducci e un coro ligneo intagliato. Del sec. XVIII è la basilica di Santa Maria Maggiore. L'antico palazzo ducale dei Gaetani d'Aragona venne rifatto nel Settecento: della precedente fabbrica conserva alcune finestre ogivali e un portale del sec. XV.§ L'agricoltura produce uva da vino, olive, ortaggi, foraggi e frutta; è praticato l'allevamento ovino, bovino e bufalino, con produzione lattiero-casearia (mozzarella di bufala DOP). Rilevante è il turismo, favorito da una buona ricettività alberghiera. L'industria è presente nei settori edile e ceramico.§ Nei dintorni sorge il santuario di Santa Maria Occorrevole; trasformato nel sec. XVIII, conserva l'abside trecentesca e affreschi del sec. XV.

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