Benevènto, ducato di-
ducato fondato nel 570 nel territorio della città di Benevento dal capo longobardo Zottone. Gli succedette in qualità di duca il friulano Arechi (591-641 ca.) che ampliò i confini del ducato assoggettando Salerno e gran parte dell'Italia meridionale (625). Seguì il breve regno di Aione, che cadde combattendo gli Slavi che minacciavano il ducato (642). Benevento toccò allora ai due figli adottivi di Arechi: Radoaldo (642-47) e Grimoaldo (647-62), che respinsero il nemico e fecero del ducato uno Stato di fatto indipendente dal potere regio. Salì poi al trono Grimoaldo, cui succedette il figlio Romualdo che ampliò il ducato vincendo i Bizantini e annettendo Taranto e Brindisi. Dal 677 al 689 governò Grimoaldo II, cui seguì Gisulfo (m. 706) che fece fortunate spedizioni nel Lazio e negli Abruzzi. Il suo successore, Romualdo II (706-31), portò il ducato alla sua massima estensione, lo divise in 32 distretti affidati ai gastaldi, e appoggiò il pontefice contro lo stesso re Liutprando; ma ebbe la peggio. I Beneventani cercarono di darsi un duca nella persona di Andelais, ma Liutprando intervenne, ponendo sul trono il nipote Gregorio (732-39), cui succedette Godescalco, ben presto assassinato. Il ducato passò allora a Gisulfo II (742-52) che, essendo cresciuto a Pavia, fu molto legato alla politica della corte regia. Suo figlio Liutprando (752-58) cercò invece di rendere indipendente il ducato ma, catturato da Desiderio, fu privato del potere e al suo posto venne eletto Arechi II. Conquistato il regno longobardo dai Franchi nel 774, Arechi II elevò a principato il ducato e pose la capitale a Salerno. Grimoaldo III (788-806), suo figlio e successore, difese il principato dalle mire dei Franchi. Seguì un periodo di torbidi, durante il quale ebbero il potere Grimoaldo IV (817), Sicone (817-32) e Sicardo (832-39), che si impadronì di Amalfi. Il principato fu poi sconvolto da lotte interne, che ebbero fine solo con la suddivisione del potere tra Siconolfo, residente a Salerno, e Radelchi (847-51), residente a Benevento. Il principato risultò così dimezzato e Salerno divenne indipendente. Adelchi, figlio e successore di Radelchi, si schierò contro l'imperatore Ludovico II, riuscendo a farlo prigioniero insieme alla moglie; ma fu sconfitto dai Bizantini e assassinato dai suoi. Ressero poi il principato di Benevento Gaideri e Radelchi II, quindi Aione II (m. 890), che dovette riconoscersi vassallo di Bisanzio, avendo i Bizantini già occupato numerosi territori. Durante il principato di suo figlio Orso, essi passarono alla conquista di Benevento (890) ma Guido VI di Spoleto riuscì a riconquistarla. Gli succedettero, tra contese e lotte, Atenolfo I di Capua (900-10), Landolfo I (910-43), Landolfo II e suo figlio Pandolfo I Testa di Ferro (m. 981), che riportò il principato al suo antico splendore, ottenendo dall'imperatore Ottone I le marche di Spoleto e di Camerino e i principati di Capua e di Salerno (978). A partire dal 981 si succedettero Landolfo IV, Pandolfo II, Landolfo V e Pandolfo III. Quest'ultimo dovette far atto di vassallaggio all'imperatore Corrado II (1038). Con l'aiuto del figlio Landolfo VI, riuscì a sconfiggere Enrico III e si volse a lottare contro la Chiesa. Scomunicati da Leone IX, furono cacciati dal popolo e riebbero il principato solo quando si misero sotto la protezione del pontefice designandolo come erede. Morto Landolfo VI (1077), il principato ebbe fine.