Pentastòmidi
sm. pl. [sec. XIX; da penta-+greco stóma, bocca]. Phylum (Pentastomida) di invertebrati vermiformi, detto anche Linguatulidi, costituito da circa ottanta specie tutte parassite delle vie respiratorie di vertebrati. Hanno corpo rivestito da una cuticola spesso anulata, molle ma chitinosa, simile a quella degli Onicofori e dei Tardigradi, che muta fino alla maturità sessuale ed è provvista di organi di senso simili agli organi cordotonali degli Artropodi. Il corpo è provvisto anteriormente di due paia di appendici unghiute, talvolta ridotte alle sole unghie. La bocca è subterminale e ventrale, l'ano è terminale; il tubo digerente, rettilineo, è sospeso al centro della cavità del corpo da due mesenteri laterali che dividono la cavità stessa in una parte dorsale e una ventrale. Sono privi di apparati respiratorio, circolatorio ed escretore, quest'ultimo sostituito da amebociti dei liquidi interni. Il sistema nervoso è simile a quello degli Anellidi e degli Artropodi, con una massa cerebrale unita a una sottofaringea dalla quale si origina una catena ventrale di tre o quattro paia di gangli talvolta fusi insieme in un unico ammasso sottoesofageo. Hanno sessi separati e fecondazione interna. Dall'uovo, emesso con le feci dell'ospite, si sviluppano, nell'intestino di un ospite intermedio, una larva primaria, detta anche tardigradiforme per la sua somiglianza con un tardigrado, che si trasforma, in varie sedi del corpo, in una larva secondaria e poi in una terziaria. Il passaggio all'ospite definitivo avviene per ingestione dell'ospite intermedio da parte di questo; la larva terziaria, resistente ai succhi gastrici, risale l'esofago e la faringe e si insedia nelle cavità nasali, dove muta in adulto. Vi appartengono gli ordini Cefalobenidi e Porocefalidi (comprendente il genere Linguatula).