Penn, Arthur
regista statunitense (Filadelfia 1922-New York 2010). Proveniente dall'Actors' Studio di Lee Strasberg, si fece un nome a Broadway portando al successo due commedie di Gibson, Due sull'altalena (1958) e Anna dei Miracoli (1959), e una di L. Hellman (Toys in the Attic, 1960). Nel cinema esordì con un western fuori dalla norma, Furia selvaggia (1958), ritratto di fantasia di Billy the Kid; dopo aver diretto due altri film (Mickey One, 1965; La caccia, 1966) giunse con Gangster Story (1967), attraverso il racconto burlesco e tragico delle gesta criminali della coppia Bonnie e Clyde, a un'evocazione degli anni Trenta che avrebbe fatto scuola e a un discorso sull'America come società della violenza. Dopo la parentesi di Alice's Restaurant (1969; Il ristorante di Alice) riprese la stessa tematica in un film western storico-favolistico, Piccolo grande uomo (1970), polemica e picaresca riabilitazione degli Indiani e della loro cultura e balletto sarcastico sulla radicata tendenza dei “visi pallidi” al massacro. Nel poliziesco Bersaglio di notte (1975) e nel western Missouri (1976) proseguì nell'opera di smitizzazione dei “generi” hollywoodiani. Tra i film successivi ricordiamo Target scuola omicidi (1985), Omicidio allo specchio (1987) e Il Ritratto (1993). Nel 2002 tornò alla regia teatrale, raccogliendo un grande successo a Broadway con Fortune's fool, prima rappresentazione negli Stati Uniti di una commedia di I. S. Turgenev. Nel 2007 ricevette l'Orso d'oro alla carriera al Festival del cinema di Berlino.