Pavlović, Zivojin
regista cinematografico serbo (Šabac, 1933-Belgrado 1998). Scrittore di saggi, racconti e romanzi oltre che cineasta, iniziò come cineamatore al Cineclub di Belgrado, per poi diventare uno dei più duri e polemici alfieri del film di contestazione ideologica e politica, capofila nell'ex Iugoslavia del cosiddetto cinema “nero”. Il nemico (1965), Quando sarò morto e bianco (1968), La trappola (1969), opere spesso premiate all'estero e non di rado contrastate in patria, rappresentarono le tappe di un “naturalismo socialista” crudo, polemico, amaro e, in fondo, generoso. Si occupò poi di temi contadini ed esistenziali (Grano rosso, 1970; Il volo dell'uccello morto, 1973), tornando alla Resistenza rivissuta polemicamente in Arrivederci alla prossima guerra (1980). Del 1983 è il discusso Afrore di corpo, vincitore dell'Arena d'oro al Festival di Pola e del 1998 Il paese dei morti (incompiuto).