Paradòsso sul commediante
(Paradoxe sur le comédien). Operetta critica di Denis Diderot, stesa nel 1773 e pubblicata per la prima volta nel 1830. Con vivacità di scrittore geniale e intuizioni di filosofo l'autore spiega il suo “paradosso”, cioè un'opinione che va contro il comune giudizio della gente. È convinzione diffusa che un attore tragico per interpretare sentimenti e passioni debba per primo sentire sentimento e passione, partecipando al dramma del personaggio che è chiamato a interpretare. In realtà se chi è afflitto dal dolore o tormentato dall'angoscia non conosce la tecnica dell'espressione e della recitazione, non sarà affatto in grado di trasmettere alcun suo sentire. Il “mestiere” dell'attore ha sue rigide leggi di estetica, basate sull'espressione, e va alimentato da studi e da pratica. Tale principio di estetica (basato sulla ragione che deve dominare la passione) si può estendere anche alla letteratura e alla poesia. Il motivo intellettualistico del Paradosso sul commediante ebbe fortuna coi parnassiani e con molti autori moderni.