Pachino

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comune del libero consorzio di comuni di Siracusa (51 km), 65 m s.m., 50,47 km², 21.722 ab. (pachinesi), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Cittadina situata presso l'estremità sudorientale della Sicilia. Nella struttura a scacchiera regolare, imperniata sulla quadrata piazza centrale, attorno alla quale si dispongono tutti gli edifici, sopravvivono tracce di matrice islamica, riconoscibili nella movimentata articolazione di vicoli e cortili all'interno degli isolati. Fondata nel 1758 da Gaetano Starrabba Alagona, fu inizialmente popolata da famiglie provenienti dalla vicina Malta. § La chiesa madre, dedicata al Santissimo Crocifisso, risale al 1790; a un'unica navata, è una delle più tipiche espressioni del cosiddetto “barocco povero”, che caratterizza l'architettura dell'abitato. § I principali prodotti dell'agricoltura sono il rinomato pomodoro ciliegino e il melone di Pachino (entrambi con diffusione nazionale ed estera), le mandorle e l'uva da vino (eloro e moscato di Noto naturale DOC, nonché nero d'Avola e vino rosso da taglio). § L'industria opera nei settori meccanico e dei materiali da costruzione. Di notevole importanza sono la pesca e il turismo balneare (principalmente in località Marzamemi). § Pachino diede i natali allo scrittore, commediografo e saggista Vitaliano Brancati (1907-1954). Nel borgo marinaro di Marzamemi, dotato di un piccolo porto costruito nell'Ottocento, sorge il secentesco palazzo dei principi di Villadorata; molti locali pubblici sono stati ricavati dagli ambienti dell'antica tonnara attorno cui sorse il borgo. Nella grotta Corruggi fu rinvenuta un'industria litica della fine del Paleolitico superiore e ceramica del Neolitico antico; la grotta Calafarina, stazione preistorica abitata dal periodo neolitico all'Età del Bronzo, ha restituito interessanti reperti archeologici.

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