Pacheco, José Emilio
poeta e narratore messicano (Città di Messico 1939- Città del Messico 2014). Docente, critico, pubblicista, è in primo luogo poeta versatile, pensoso e malinconico, sempre lucido e penetrante, capace di esprimersi in sonetti classici, epigrammi ironici, microracconti o frammenti lirici. Fra i suoi libri più recenti si ricordano Tarde o temprano (1980; La sera o di buon'ora ), Los trabajos del mar (1983; I lavori del mare), Fin de siglo y otros poemas (1987; Fine del secolo e altre poesie), Miro la tierra (1987), Ciudad de la memoria (1990), El silencio de la luna (1996), La arena errante (1999), Siglo pasado (2000), Tarde o temprano (2009), Como la lluvia (2009), La edad de las tinieblas (2009), El espejo de los ecos (2012), oltre alle belle traduzioni poetiche di Aproximaciones (1984; Approssimazioni), e all'antologia Alta traición (1985; Alto tradimento). È anche un valido narratore: Morirás lejos (1977; Morire lontano), La batalla en el desierto (1981; La battaglia nel deserto), El principio del placer (1988; Il principio del piacere), Tarde de Agosto (1992). Pacheco è stato insignito del Premio Octavio Paz e del Premio Pablo Neruda, rispettivamente nel 2003 e nel 2004.