Pésce, Gaetano
architetto e designer italiano (La Spezia, 1939 - New York 2024). Noto per le sue posizioni antirazionaliste, nel 1959 è a Padova fra i protagonisti dell'arte programmata, partecipando al “Gruppo N”. Nel 1964 si laurea in architettura a Venezia e nello stesso anno espone a Helsinki le sue ricerche matematico-figurative. Nel 1965 presenta in Finlandia il suo Manifesto per una architettura elastica. Presente alla mostra “Italy: The New Domestic Landscape” al Museum of Modern Art di New York (1972), raggiunge notorietà con alcuni progetti per l'industria del mobile e per la partecipazione a concorsi internazionali di architettura, tra cui quelli per la biblioteca Pahlavi a Teheran (1978), le Halles di Parigi (1979), il Lingotto di Torino (1983), la Torre pluralista di San Paolo (1989-91). Inoltre, sempre in campo architettonico, ha elaborato diversi progetti sperimentali, quali l'Organic Building di Ōsaka (1993) e la ristrutturazione dell'agenzia pubblicitaria Chiat Day di New York (1994). Negli anni Sessanta Pesce ha ineziato a dedicarsi anche al design, realizzando per C&B (oggi B&B Italia), la serie di poltrone in schiuma poliuretanica UP, divenute icone del design mondiale. Altre note opere di design disegnate da Pesce sono la lampada Moloch disegnata per BracciodiFerro (1971), il divano Tramonto a New York disegnato per Cassina (1980), il tavolo Sansone disegnato per Cassina (1980), le sedie Dalila I, II, e III disegnate per Cassina (1980), la poltrona I Feltri disegnata per Cassina (1987), la serie di dieci sedute componibili Cannaregio disegnate per Cassina (1987), il divano componibile La Michetta disegnato per Meritalia (2005) e la serie di sessantuno tavoli celebrativi dell'unità d'Italia disegnati per Cassina (2010). Dal 1980 vive a New York.