Mazzóni, Àngiolo
ingegnere e architetto italiano (Bologna 1894-Roma 1979). Laureatosi in ingegneria civile a Roma (1919) e architettura a Bologna (1922), già nel 1920 aveva lavorato con M. Piacentini. Assunto nel 1921 al Servizio Speciale Lavori delle Ferrovie dello Stato, realizzò: la stazione di Siena (1931-35), di Latina (1932), di Montecatini (1937), di Reggio nell'Emilia (1937), di Roma Tiburtina (1938-39) e gli edifici aggiunti della stazione Termini di Roma (1941-43). Nel 1933 aderì al movimento futurista e nel 1934 diresse la rivista Sant'Elia, divenuta nel dicembre dello stesso anno Artecrazia. Noto per la polemica relativa al concorso per la stazione di Firenze (1933), vinto da G. Michelucci, realizzò nel 1934 la centrale termica e la cabina degli apparati centrali della stessa stazione. Nel 1948 si trasferì in Colombia e insegnò all'Università di Bogotá. Rientrò a Roma definitivamente nel 1963. La sua architettura, non priva di un certo manierismo, rappresenta la frangia futurista più vicina all'espressionismo.