Pàride
(greco Páris; latino Paris-ídis). Il figlio più giovane di Priamo, il mitico re di Troia. Secondo il mito greco, venne esposto sul monte Ida dal padre in seguito a un presagio che indicava in lui la futura rovina di Troia. Paride fu allevato da pastori che lo chiamarono Alessandro. Divenuto pastore egli stesso, fu scelto come arbitro di bellezza dalle dee Era, Atena e Afrodite. Egli attribuì la palma ad Afrodite che gli aveva promesso di fargli sposare la donna più bella del mondo. Riconosciuto da Priamo e reintegrato nel suo rango regale, fu inviato a Sparta, dove sedusse e rapì Elena, la moglie del re Menelao, conseguendo così la promessa di Afrodite: Elena era infatti la donna più bella del mondo. Il ratto di Elena fu all'origine della guerra di Troia, condotta dai re greci per aiutare Menelao a compiere la sua vendetta. Paride, grande arciere, uccise Achille colpendolo con una freccia al tallone. Fu poi a sua volta ucciso, secondo una versione, da una freccia scagliatagli da Filottete. § A cominciare dal sec. VII a. C., Paride appare in numerose raffigurazioni d'arte greca, quindi etrusca e romana, su vasi dipinti, ciste, specchi, gemme, rilievi e affreschi. La scena più comune è quella che lo vede giudice della gara di bellezza tra Era, Atena e Afrodite. Paride vi è raffigurato in aspetto giovanile, spesso in costume orientale e per lo più seduto, mentre riceve le dee. Più rare le figurazioni di Paride con Elena o di Paride combattente in episodi della leggenda troiana. Il tema del giudizio fu ripreso anche in età moderna da pittori (Giulio Romano, Cranach, Renoir) e scultori (Canova).