Ostuni
Indicecomune in provincia di Brindisi (36 km), 218 m s.m., 223,84 km², 32.901 ab. (ostunesi), patrono: san Biagio (3 febbraio) e sant’ Oronzo (26 agosto).
Ostuni . Veduta del centro pugliese.
De Agostini Picture Library/M. Leigheb
Generalità
Cittadina posta su un territorio che dalle ultime propaggini delle Murge si estende fino all'Adriatico, attraverso un succedersi di suggestivi panorami. Il borgo medievale, che sorge sul colle più alto ed è cinto dai bastioni aragonesi, è caratterizzato da vicoli a gradini, archivolti, scalette esterne e case imbiancate a calce. Si distaccano nettamente da esso i quartieri moderni, estesisi sull'ondulato terrazzo murgiano.
Storia
Sorta in un territorio che ha restituito interessanti resti archeologici databili all'età preistorica, ebbe origine messapica e forse è da identificarsi con la Stulnium ricordata da Plinio il Vecchio e Tolomeo. La tradizione locale vuole, invece, che il nome medievale Astunium derivi da astu neon (città nuova). Nel sec. X, sotto i Bizantini, divenne sede vescovile. Conquistata dai Normanni nel 1071, dal 1194 appartenne alla Contea di Lecce e dal 1294 al Principato di Taranto; infine passò al Ducato di Bari (1507-57). Dal 1639 all'inizio del sec. XIX fu degli Zevallos.
Arte
Il nucleo più antico è dominato dalla cattedrale quattrocentesca, che si impone per l'originale facciata dalle forme tardogotiche, con semiarchi concavi e convessi; notevoli sono i portali ogivali scolpiti, sormontati ciascuno da un rosone, tra i quali spicca quello centrale per la ricchezza dell'intaglio. La chiesa barocca di Santa Maria Maddalena ha un fastoso finestrone centrale e una cupola in mattonelle policrome. L'annesso monastero delle Carmelitane (sec. XVIII) è sede del Museo delle Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale, cui si collega il Parco Archeologico di Santa Maria d'Agnano, che conserva, tra l'altro, testimonianze di culti e divinità femminili dal Paleolitico all'età cristiana. Sul tracciato delle antiche mura si snoda una strada panoramica, con suggestiva vista sulle Murge e sulla costa fino a Brindisi.
Economia
Le bellezze naturali e paesaggistiche, insieme al ricco patrimonio artistico, fanno di Ostuni una delle località italiane maggiormente stimate, anche all'estero, dal turismo più esigente, grazie alle strutture ricettive di elevata qualità e alle eleganti e attrezzate spiagge soprattutto della frazione di Marina di Ostuni. L'economia si basa inoltre sull'agricoltura, che produce uva da vino (aleatico di Puglia e ostuni DOC), olive e frutta, sull'allevamento ovino e bovino e sull'industria, attiva nei settori metalmeccanico, tessile, cartario, dell'abbigliamento, del legno, delle materie plastiche e dei materiali da costruzione.
Curiosità e dintorni
In occasione della Festa di Sant'Oronzo si rinnova ogni anno, dal 1794, la Cavalcata: la statua del santo viene scortata da una schiera di cavalieri con fastosi costumi, accompagnata dal suono cadenzato di grancassa, tamburo e flauto. Nei dintorni sorge il santuario di Sant'Oronzo (seconda metà sec. XVII), che ingloba una grotta carsica dove sgorga una fonte intermittente ritenuta miracolosa. In contrada Rialbo è la piccola chiesa di San Biagio in Rialbo (sec. XII), sovrastante una grotta rupestre, che conserva frammenti di affreschi bizantineggianti. Nei pressi di Ostuni sono localizzate diverse cavità naturali interessate da depositi databili a età preistorica; tra queste va segnalata la grotta di Sant'Angelo, nel cui riempimento sono stati individuati copiosi resti preistorici con ceramica impressa, incisa e graffita (stile di Ostuni) di varie culture neolitichemeridionali, associati ad abbondanti resti faunistici che attestano una notevole attività venatoria. Scavi recenti hanno consentito di individuare, al di sotto dei livelli neolitici, altri databili al Paleolitico superiore. In un'altra cavità sita a pochi chilometri da Ostuni, la grotta di Santa Maria di Agnano, è stata effettuata una scoperta di grande importanza, dal punto di vista antropologico: la sepoltura di una donna, contenente nel bacino un feto, datata con il radiocarbonio a ca. 24.000 anni.