Ossèti
(in russo Osetiny). Popolazione del Caucaso stanziata nella regione dell'alto corso del Rion fino al distretto di Terek. Gli Osseti, il cui nome nazionale è Iron, discendono da genti affini agli antichi Sciti e si insediarono nel Caucaso verso l'inizio dell'era attuale; in origine agricoltori e allevatori seminomadi organizzati in clan patrilineari, divennero sedentari verso il sec. VI per influsso dei Bizantini e dei Georgiani che diffusero fra loro il cristianesimo, senza riuscire, tuttavia, a cancellare le più antiche credenze politeistiche. Indipendenti fino al sec. XIII subirono prima la pressione dei Circassi, poi dei Georgiani che li respinsero nelle attuali sedi rendendoli tributari; a tale periodo risale, probabilmente, la suddivisione in classi sociali che sconvolse l'antica organizzazione comunitaria. Si vennero a formare così potentati feudali tributari dei Circassi e dei Georgiani e sempre in guerra fra loro; sorsero allora i tipici villaggi fortificati (aul), addossati a speroni rocciosi e sovrastati da alte torri di vedetta. Col regime sovietico gli Osseti ebbero una relativa autonomia ma i loro costumi tradizionali subirono profonde trasformazioni: mentre si andava sviluppando una letteratura (scritta in lingua propria fin dalla metà del sec. XIX) la gran parte dei gruppi si insediò nelle pianure dedicandosi ad attività industriali e commerciali. Con la caduta del regime sovietico anche tra gli Osseti si è sviluppata una forte spinta nazionalistica che induce questo antico popolo a ricercare una propria autonomia in un territorio unificato: ciò lo ha portato a violenti scontri armati soprattutto con i Georgiani.