Novarina, Valère
commediografo svizzero di lingua francese (Chêne-Bougeries, Ginevra, 1947). Ingegno multiforme, si è rivelato scrittore, drammaturgo, pittore, a volte regista dei suoi testi, ma soprattutto poeta che gioca, e bene, con le parole: assonanze, similitudini, ripetizioni, semplici associazioni d'idee o di suoni, luoghi comuni. Figure del linguaggio che non sono fini a se stesse, né usate per incantare l'ascoltatore, ma finalizzate a mettere in luce la funzione dell'attore sulla scena. Ha rinnovato tecnica ed espressione teatrale con la creazione di un linguaggio ispirato al modello rabelaisiano in L'atelier volant (1971) e La lutte des morts (1979), raggiungendo una rara efficacia in commedie a sottofondo verbale e musicale come Le théâtre de l'oreille (1980), Lettre aux acteurs (1986; All'attore) e Le discours aux animaux (1987; Discorso agli animali). In monologhi come Pour Louis de Funès (1992, messo in scena per la prima volta a Parigi nel 1999), dedicato all'indimenticabile attore francese, Novarina ha testimoniato la sua fascinazione per l'attore; in opere come L'inquietude (1992) ha messo in scena, servendosi però solo del linguaggio, animali immaginari. Nel 1993 ha scritto per la compagnia di B. Corsetti Adramelech. È autore anche di un poema in prosa: Le drame de la vie (1983; Il dramma della vita).