Nixon, Richard Milhous
uomo politico statunitense (Yorba Linda, California, 1913-New York 1994). Di modesta famiglia quacchera, riuscì a laurearsi in legge e nel 1946 entrò nella vita politica, venendo eletto alla Camera per il Partito repubblicano. Rieletto nel 1948 ed eletto senatore nel 1950, nel 1952 il Partito repubblicano lo affiancò a Eisenhower, come candidato alla vicepresidenza. Eletto, nel 1960 tentò di conquistare la presidenza, ma fu sconfitto di stretta misura dal democratico Kennedy. Dopo un fallito tentativo, nel 1962, di diventare governatore della California, sembrò abbandonare la vita politica. Nel 1968 però ritentò la scalata alla presidenza e questa volta riuscì eletto, con un'esigua maggioranza relativa, contro il democratico H. H. Humphrey. Nel 1972, invece, ottenne un trionfale successo contro McGovern. Precipitato, poco dopo, nelle torbide vicende dello scandalo del Watergate, fu infine costretto, primo caso nell'intera storia americana, a dimettersi drammaticamente dalla presidenza, il 9 agosto 1974. Così finiva nel discredito e nell'esecrazione una presidenza che pure poteva vantare non pochi punti a proprio favore, specie in politica estera. Basti accennare ai suoi aspetti fondamentali: nuova politica asiatica, donde il disimpegno militare del Vietnam (accordi di Parigi del gennaio 1973) e l'“apertura” alla Cina; consolidamento e formalizzazione della distensione con l'Unione Sovietica, con i primi accordi per la limitazione delle armi strategiche; efficace intervento nel Medio Oriente, dopo la guerra dell'ottobre 1973. La politica interna, durante i cinque anni e mezzo delle presidenze Nixon, fu improntata al conservatorismo (accantonamento dei programmi sociali, accentuazione della repressione, in nome della “legge e ordine”), mentre sul piano economico l'eredità lasciata da Nixon fu una grave crisi, della quale il suo governo e i suoi consiglieri erano stati in buona parte responsabili.