Ngemela, Silwani

africano del Tanganica, fondatore, verso il 1925, di una Chiesa indigena denominata “Ultima Chiesa di Dio e del suo Cristo”. Con elementi della Chiesa protestante di Scozia e dei testimoni di Geova configurò per la sua Chiesa il fine (più che in una nuova ipotesi di salvezza assoluta) nella necessità concreta di una liberazione ideologica degli indigeni dalla sudditanza europea. Il senso di questa liberazione ideologica è bene espresso dall'affermazione dei suoi adepti: “Ngemela è il nostro europeo”.

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