comunità autonoma della Spagna settentrionale, 9801 km², 593.472 ab. (stima 2005), 61 ab/km², capoluogo: Pamplona/Iruña (coestensiva con l'omonima provincia). Confini: Aragona (E, SE), La Rioja (S), Province Basche (W); Francia (N).

Territorio

Territorio di confine tra Spagna e Francia, passato diverse volte nell'uno e nell'altro Stato, oggi la regione storica del Regno di Navarra è compresa per una piccola parte nei Pirenei francesi. Regione del NE, nell'area di antica industrializzazione, sull'asse di sviluppo della Valle dell'Ebro (assieme alle comunità autonome di Aragona e La Rioja) occupa una posizione di cerniera tra due aree industrializzate (Catalogna e Province Basche). La regione è montuosa, percorsa da numerosi tributari di sinistra dell'Ebro, tra cui l'Ega, l'Arga e l'Aragón. La popolazione, in leggera crescita, si concentra nei centri urbani. Il tasso di disoccupazione è inferiore a quello medio nazionale. Pamplona, sede di aeroporto, è collegata dalla rete autostradale A15 con San Sebastián e il Golfo di Guascogna e a S con l'autostrada A68 (Saragozza - Logroño).

Economia

L'economia si basa sulla fiorente agricoltura, sull'allevamento e sullo sfruttamento forestale; le industrie sono prevalentemente specializzate nel comparto agroalimentare e sono ubicate nel capoluogo e nelle città di Estella e Tudela. Di notevole prestigio l'Università di Navarra, con sede a Pamplona.

Regno di Navarra

Regno sorto nella penisola Iberica alla fine del sec. IX. Fin dagli inizi del secolo si fece luce a Pamplona una potente famiglia, quella degli Arista, che, appoggiandosi abilmente ora ai Franchi ora ai musulmani, ottenne una certa autonomia. Ritiratisi i Franchi dalla Spagna, Pamplona si appoggiò alla monarchia asturiana (sec. IX-X), finché si eresse in regno indipendente con Sancio I Garcés (m. 925). Con Sancio III il Maggiore (1000-35) il regno di Navarra divenne il più forte Stato della penisola, estendendosi largamente; ma i successori di lui, spesso indeboliti da discordie interne, finirono col soccombere ai più forti re d'Aragona e di Castiglia. Nel 1134 la Navarra risorse con García V Ramírez e nel 1234, con Tibaldo di Champagne, nipote di Sancio VII il Forte, cominciò a entrare nell'orbita francese finché, sul finire del secolo, entrò come bene dotale nel patrimonio dei Capetingi. Ma con Carlo II il Malvagio e soprattutto Carlo III il Nobile (1387-1425) la Navarra era autonoma e prospera, sebbene sempre legata alla politica francese. Violente lotte civili fra “agramontesi” e “beaumontesi” (dal nome di due potenti famiglie avverse) travagliarono la Navarra dopo la morte di Carlo III, costando il trono a Carlo, principe di Viana, nipote di lui, spodestato dal proprio padre Giovanni, re d'Aragona. Il regno passò allora a Eleonora, moglie del francese Gastone di Foix. Infine Ferdinando II il Cattolico, approfittando di una guerra con la Francia, occupò la Navarra (1512) che poco dopo venne incorporata al regno di Castiglia. L'ormai consolidata unificazione spagnola non impedì però alla Navarra di mantenere una notevole autonomia amministrativa ed economica, con un viceré, un Tribunale Supremo, una Camera dei conti e un Parlamento (Cortes) propri, che sussistettero fino al sec. XIX. Solo dopo la I guerra carlista l'antico regno di Navarra cessò ufficialmente di esistere (1841); ma la stessa legge che istituiva, al posto di esso, la “provincia di Navarra” la definì foral (cioè privilegiata), riconoscendole una certa autonomia amministrativa e un diritto civile peculiare. Nell'ultima guerra civile (1936-39) la Navarra aderì alla causa di Franco, per coerenza col proprio radicato spirito tradizionalista (o carlista), e ne ebbe in ricompensa la conferma dei suoi superstiti privilegi.

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