Nautiloidèi
sm. pl. [sec. XVIII; dal greco nautílos, navigatore+-oide]. Sottoclasse (Nautiloidei) di Molluschi CefalopodiTetrabranchiati rappresentata principalmente da forme fossili comparse durante il Cambriano. Attualmente esiste il solo genere Nautilus, con le 6 specie viventi confinate nella provincia faunistica indo-pacifica tra le Filippine e le isole Samoa. Si tratta di un gruppo di grande successo evolutivo che ha conosciuto l'apogeo nel Paleozoico ed è andato lentamente declinando fino ai giorni nostri. I Nautiloidei erano caratterizzati da una conchiglia carbonatica esterna di forma variabile da conica (ortoconica o cirtoconica) a spiralata, concamerata, in cui le parti molli dell'animale occupavano l'ultima camera. Tutta la conchiglia era percorsa da un sifunculo, una struttura calcitica che conteneva il sifone, posto ventralmente. In vita le camere abbandonate dall'animale durante la crescita si potevano riempire o svuotare di aria aiutando così l'organismo nel galleggiamento e nel nuoto. I Nautiloidei sono ottimi fossili guida avendo subito nel corso delle ere geologiche profonde modifiche nella conchiglia, nell'anatomia interna e nel modo di vita. In alcune classificazioni, il termine sostituisce quello di Tetrabranchiati per indicare la medesima sottoclasse, che viene affiancata a quelle degli Ortoceratoidi e Ammonoidei (fossili) e dei Coleoidei (che sostituisce Dibranchiati).