Moschìn, Gastóne
attore italiano (San Giovanni Lupatoto, Verona, 1929- Terni, 2017)). Divenuto popolare in televisione (I miserabili, 1964) e al cinema (La visita, 1963; Signore e signori, 1966; Il conformista, 1969; Amici miei, 1975), si è poi dedicato in prevalenza al teatro, prima con lo Stabile di Torino (Zio Vanja, di Čechov, 1977; I giganti della montagna, di Pirandello, 1979), in seguito, dal 1983, con una propria compagnia, presentando tra l'altro: Sior Todaro Brontolon di Goldoni (1983), Uno sguardo dal ponte (1984) ed Erano tutti miei figli (1989) di Miller, Il gabbiano, di Čechov (1990). Dopo aver recitato nel film di Sergio Staino Non chiamarmi Omar (1992), è tornato in teatro, presentando per la prima volta l'opera di Ugo Betti Delitto dell’isola delle capre (1992). Del dramma, che racconta l'abisso del peccato e del sesso impersonati dal protagonista, Angelo, Moschin è stato regista e interprete. Con Tredici a tavola di Mark Gilbert Sauvajon, nel 1993, Moschin ha portato sulla scena tutta la sua famiglia: la moglie Marzia Ubaldi e la figlia Emanuela. Nel 1997 ha interpretato il film Porzûs, mentre nel 2000 esordisce nelle serie tv Don Matteo, che vede protagonista Terence Hill, e Sei forte maestro. È stato un attore sanguigno, capace di colorire senza mai cadere nell'ovvio, e di affrontare con pari dignità personaggi comici e drammatici.