Montefusco

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comune in provincia di Avellino (21 km), 705 m s.m., 8,18 km², 1475 ab. (montefuscani), patrono: san Martino (11 novembre).

Centro posto sullo spartiacque tra le valli dei fiumi Calore e Sabato. Nato forse come castello longobardo a difesa del Ducato di Benevento, nel periodo svevo, fu elevato da Federico II a castello imperiale, dopo grandi lavori di restauro e ampliamento. Nel 1581 divenne capoluogo del Principato Ultra, soppiantando in tale funzione Avellino, e appartenne ai Gesualdo (1589) e al Sacro Monte della Misericordia di Napoli (1742), finché fu riscattato da Ferdinando IV (1794). All'inizio del sec. XIX perse la qualifica di capoluogo e il castello venne adibito a luogo di detenzione per prigionieri politici (durante il Risorgimento vi furono rinchiusi molti patrioti meridionali). Fu danneggiato dal terremoto del 1980. § Il paese conserva il famoso carcere borbonico, ubicato nel castello: dopo il restauro, è sede di mostre, convegni e manifestazioni. Notevoli sono la settecentesca chiesa di San Francesco, con tele del sec. XVIII, e quella di San Giovanni in Vaglio, che nella forma attuale, con alta torre campanaria e orologio civico, risale al sec. XVII. § L'agricoltura produce uva (vino greco di Tufo DOCG) e olive. Tradizionale è la lavorazione di merletti, a uncinetto e a tombolo, la raccolta delle castagne e la produzione di miele. Qualche importanza ha il turismo di villeggiatura estiva.

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