Moldàvia
IndiceGeneralità
(Moldova). Regione storica della Romania nordorientale, al confine con la Moldova a E e l'Ucraina a N, i Carpazi orientali a W, la Valacchia a S e il fiume Prut a E. Comprende a W una fascia montuosa, ricoperta da estesi boschi, al centro una sezione collinare, incisa dal corso del fiume Siret e, a E, il tavolato moldavo tra i fiumi Siret e Prut; altri fiumi importanti sono la Suceava, la Moldova (da cui la regione ha preso il nome), la Bistrita, il Trotus e il Bîrlad, affluenti del Siret, e lo Jijia, affluente del Prut. Il clima è di tipo continentale, con inverni freddi ed estati calde; le precipitazioni (400-700 mm annui) diminuiscono procedendo da W verso E. L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, barbabietole da zucchero, patate, girasoli, frutta, tabacco), sull'allevamento e sullo sfruttamento forestale e del sottosuolo (petrolio, lignite, salgemma); le industrie (alimentari, tessili, chimiche, del legno) sono attive nelle città di Galati, Iaşi, Bacău, Piatra Neamt, Bîrlad e Roman.
Storia
La Moldavia sorse come Stato indipendente nel sec. XIV; precedentemente, dopo il ritiro dell'amministrazione romana (274), era stata percorsa da numerose invasioni. Primo principe indipendente fu Bogdan I (1359-65) che sottrasse il Paese al vassallaggio del regno d'Ungheria e iniziò l'espansione, poi continuata dai suoi successori, dal nucleo originario situato nella Bucovina e nell'alto dal bacino della Moldava verso la foce del Danubio e il Mar Nero. La prima capitale fu la città di Suceava; dal 1565 venne trasferita a Iaşi. Il periodo di maggior fioritura economica e artistica della Moldavia si ebbe sotto Alessandro il Buono (1400-32). La sempre maggiore pressione esercitata, soprattutto dopo la conquista di Costantinopoli, dai Turchi ai confini della Moldavia ne indusse i governanti ad accettare l'imposizione di un tributo annuo al sultano. Successivi tentativi di impossessarsi militarmente della Moldavia da parte degli ottomani, dei re polacchi e dei Tatari di Crimea furono respinti da Stefano III il Grande (1457-1504) che promosse in ogni campo lo sviluppo del Paese. Poi la pressione turca andò sempre più aumentando e nel 1512 i successori di Stefano divennero vassalli della Porta. Quando, dopo la disfatta turca sotto le mura di Vienna, Austria e Polonia miravano a conquistare la Moldavia, gli ospodari moldavi cominciarono a legare le speranze di indipendenza alla Russia. L'Impero Ottomano rispose accentrando il potere; fin dal 1711 cominciò a nominare i principi moldavi scegliendoli tra i fanarioti (1711-1821), i nobili greci di Istanbul ed eliminò ogni residuo di autonomia. Dopo la guerra russo-turca e la Pace di Bucarest (1812), la Bessarabia, una parte della Moldavia, fu incorporata all'impero russo, mentre altri territori passarono all'Austria; nel 1821 una rivolta popolare cacciò i governanti fanarioti e nel 1828 l'intera Moldavia, pur restando formalmente uno Stato vassallo dell'Impero Ottomano, divenne protettorato della Russia che la occupò militarmente. Dopo la guerra di Crimea e in particolare dopo il Trattato di Parigi (1856) che retrocedeva alla Moldavia la parte meridionale della Bessarabia, si rafforzò il movimento che favoriva un avvicinamento politico con la Valacchia; nel 1859 fu realizzata, sotto il governo di Alessandro Giovanni Cuza, l'unione dei due principati che nel 1862 presero il nome di Romania.