McInerney, Jay
scrittore statunitense (Hartford, Connecticut, 1955). Rappresentante tra i più significativi del minimalismo, McInerney deve la sua fama al grande successo del primo romanzo, Bright Lights, Big City (1984; Le mille luci di New York), tradotto anche in film nel 1988, incentrato su un gruppo di giovani yuppies alla ricerca di se stessi nel mare di sensazioni che la città può offrire, ma nostalgici di una perduta e impossibile innocenza e consapevoli del vuoto delle loro vite. Caratteristica comune a tutti i romanzi di McInerney è lo humour col quale l'autore disegna ogni personaggio e ogni situazione, unito a una straordinaria capacità di riprodurre il linguaggio giovanile metropolitano. Tra le altre opere: Ransom (1986; Riscatto), Story of My Life (1989; Tanto per cambiare), Brightness Falls (1992; Si spengono le luci). In quest'ultima, si narra la storia di una coppia di arrampicatori trentenni. Lui, Russle, si vende agli scopi commerciali di una casa editrice che poi fallirà miseramente; lei, Corinne, è una broker senza scrupoli. Intorno a loro poi si agita una variopinta folla di personaggi ricchi e alla moda. Dopo un periodo di silenzio, lo scrittore è tornato alla prosa con The Last of the Savage (1996; L'ultimo dei Savage). Passato a vivere in una tenuta del Tennessee, McInerney ha incentrato questo nuovo romanzo sui problemi del Sud osservando, nel tessuto sociale, l'incontro di culture e storie contrapposte che l'autore riesce a raccontare con grande lucidità. Nel 2006 ha pubblicato The good life, romanzo che racconta ancora una volta una storia di degrado morale e la sua possibile redenzione con la tragedia dell'11 settembre.