Mauro, Humberto
regista e pioniere del cinema brasiliano (Volta Grande, Minas Gerais, 1897-Belo Horizonte 1983). Autodidatta, nel 1925 iniziò nel piccolo centro di Cataguases, col cortometraggioValadiâo, o cratera, il cosiddetto “ciclo di Cataguases”, composto di lungometraggi a soggetto quali Na primavera da vida (1926), Tesouro perdido (1927), il notevole Brasa dormida (1928), Sangue mineiro (1929), Lábios sem beijos (1930), pieni di ardente amore per la sua terra. Trasferitosi a Rio de Janeiro fino al 1952, vi realizzò il capolavoro Ganga bruta (1933) e poi Favela de meus amores (1935), Cidade mulher (1936), O descobrimento do Brasil (1937), Argila (1940) e O canto da saudade (1952), tutti film sconosciuti fuori del Brasile, affermandosi come il padre del cinema del suo Paese e grande precursore del cinema nôvo. Tra il 1936 e il 1964 diresse anche ca. duecento documentari per l'Instituto Nacional do Cinema Educativo, da lui stesso fondato e diretto per molti anni. Inoltre è apparso quale interprete in una decina di film, quasi tutti suoi, l'ultimo (Memória de Helena, 1969) di D. Neves. Sia quest'ultimo regista sia l'istituto citato hanno dedicato a Mauro, rispettivamente nel 1966 e nel 1970, una cinebiografia.