Maunick, Édouard
poeta mauriziano di lingua francese (Flacq, Isola Maurizio 1931). Maunick ha scelto di affermare la propria identità di nero esprimendo in versi fluidi e armoniosi, limpidi e ricchi di immagini la ricerca di un'identità culturale attraverso alcuni temi fondamentali, quali il mare, l'isola, la donna amata. Temi cari a Maunick sono quelli legati all'universalità culturale e alla solidarietà umana. Le sue raccolte liriche sono: Ces oiseaux du sang (1954; Questi uccelli del sangue), Les manèges de la mer (1964; I maneggi del mare), Fusillez-moi (1970; Fucilatemi), Ensoleillé-vif (1976; Assolato vivo), En mémoire du mémorable (1979; In memoria del memorabile), Désert-Archipel e Cantate païenne pour Jésus-Fleuve (1982; Deserto-Arcipelago e Cantata pagana per Gesù-Fiume), Saut dans l'arc-en-ciel (1985; Salto nell'arcobaleno), Le Cap de désespérance (1985; Il Capo di senza speranza), Un arbre en est la cause (1987; Un albero ne è la causa), Mandela mort et vif (1987), Paroles pour solder la mer (1988; Parole per svendere il mare), Anthologie personnelle (1989). Dal 1961 vive a Parigi. Dopo essere stato produttore di programmi radiofonici e televisivi ha lavorato all'UNESCO. Oltre agli altri, Maunick ha il merito di aver fatto conoscere le letterature dell'Africa, dei Caraibi e dell'Oceano Indiano. La mescolanza delle razze è tra i temi ricorrenti dei suoi libri e li ritroviamo nella raccolta di poesie De sable et de cendre (1996; Di sabbia e di cenere). Con il fotografo Jean-Pierre Evrard ha realizzato Pays de permission (1990) e con Tristan Bréville e Yvan Martial Le temps d’une île (1993; Il tempo di un'isola), una presentazione letteraria dell'isola Maurizio.