Manzòtti, Luigi

coreografo e mimo italiano (Milano 1835-1905). Formatosi alla scuola di Bocci, esordì come mimo a Roma nel 1855 e tre anni dopo presentò in quella stessa città la sua prima coreografia, La morte di Masaniello. Dedicatosi con maggiore frequenza all'attività coreografica, colse il suo primo successo, ancora a Roma, con Pietro Micca (con musica di Chiti), rievocazione celebrativa, tra il fragore dei tamburi, di una pagina di storia italiana; quindi allestì per il Regio di Torino, con la musica di R. Marenco e le scene e i costumi di A. Edel (da allora suoi fedeli collaboratori), Sieba (1878), preannunciando, con mastodontiche ricostruzioni sceniche e con la presenza di masse ingenti di interpreti e di comparse, la predilezione per il colossale, tipica dell'autore e in seguito espressa nei tre “balli grandi all'italiana” Excelsior (1881), Amor (1886) e Sport (1897), veri e propri poemi coreografici interpretati da centinaia di figuranti. Replicati in tutto il mondo, i tre lavori contribuirono a gettare le basi del balletto moderno, confermando al tempo stesso la genialità di Manzotti, attento cultore delle possibilità espressive della danza (impiego degli a solo, studio di nuovi passi, di evoluzioni acrobatiche, ecc.) e pronto a sfruttare le risorse del progresso tecnico.

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