Manfrédi (signori di Faenza)

famiglia, di probabile origine longobarda, che resse la signoria di Faenza per quasi due secoli. La prima notizia storica risale al 1045 e riguarda Manfredo, figlio di Guido, che occupava una posizione preminente nella città. Nel periodo comunale i Manfredi parteciparono alle lotte tra le fazioni con fortuna alterna, parteggiando quasi sempre per la Chiesa e lottando contro gli Accarisi di parte ghibellina. Finirono col prevalere e con l'imporsi come signori quando Francesco fu nominato difensore e capitano del comune (1313). Dopo il saccheggio di Giovanni Acuto i Manfredi ritornarono a Faenza nel 1378 con Astorgio I (m. 1405), fondatore della compagnia di ventura della Stella. Egli resse la città come vicario della Chiesa ed ebbe alla sua corte il novelliere Franco Sacchetti, a Faenza quale podestà. Accusato di tradimento, fu fatto decapitare dal legato pontificio. Gian Galeazzo (m. 1417), dopo un periodo di esilio, riprese il potere, lasciando una signoria consolidata al figlio Astorgio II (m. 1468), valoroso guerriero, i cui figli non furono immuni da rivalità e lotte per il potere. Si affermò (1477), col favore popolare, Galeotto (m. 1488), noto per valore e mecenatismo. Ucciso dalla moglie Francesca Bentivoglio, gli succedette il figlio Astorgio III (1485-1502) che dopo un lungo assedio perse per sempre la città, la signoria e poco dopo la vita a opera di Cesare Borgia.

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