Majerová, Marie
pseudonimo della scrittrice ceca Marie Bartošová (Úvaly, Praga, 1882-Praga 1967). È autrice di romanzi, racconti, servizi giornalistici, tutti prevalentemente orientati verso problematiche sociali. Esordì con il romanzo naturalistico Verginità (1907), portato anche sullo schermo, e con i Racconti dall'inferno e altri (1909), dedicati a scene e a personaggi di ambienti minerari. Seguirono le raccolte di racconti Il nemico in casa (1909), Fiori rossi (1912) e Vani amori (1911 e 1937) che trattano tematiche femminili e sentimentali; il romanzo Piazza della Repubblica (1914) in cui è ritratto con efficacia il cosmopolitico mondo degli anarchici parigini; Il mondo più bello (1923), che descrive la maturazione politica della donna di campagna; La diga (1932), che tratta in maniera utopistica la futura Rivoluzione. L'opera più significativa della Majerová, il romanzo La sirena (1935), trasposto anche in film, è un vasto e documentato affresco della dura vita nei centri minerari e nelle acciaierie della regione di Kladno. Pervase di poesia sono La ballata del minatore (1938), dedicata all'eroismo nel lavoro, e In cerca della casa paterna (1946). Notevoli sono le novelle di Strada del lampo (1951) e i ricordi di Pagine intime (1966). Il romanzo per la gioventù La Robinson (1940) è stato tradotto in diverse lingue.