Macerata (città)
Indicecomune capoluogo della provincia omonima, 315 m s.m., 92,73 km², 42.896 ab. secondo una stima del 2007 (maceratesi), patrono: san Giuliano (31 agosto).
Generalità
La città sorge sulla sommità della dorsale che divide le valli dei fiumi Potenza e Chienti. "Per la pianta della città vedi pg. 27 del 14° volume." "Per la pianta della città vedi il lemma del 12° volume." Al nucleo storico, formatosi nei sec. XII-XIII su un rilievo collinare, è seguita l'espansione moderna su colline e pendii circostanti, con preferenza per il versante del Chienti.
Storia
Le sue origini sono medievali e si ricollegano all'antica Helvia Ricina, distrutta tra i sec. V e VI. Ricordato fin dal 1022, il castello si costituì in libero comune agli inizi del sec. XII, sottraendosi all'autorità del vescovo di Fermo. Nelle lotte tra guelfi e ghibellini si schierò ora a favore degli uni ora degli altri, approfittando dei contrasti tra Chiesa e Impero per affermare la propria autonomia. Nel 1320 fu riconosciuta da Giovanni XXII come città. Fu soggetta alle signorie dei Mulucci e dei Da Varano, ma, nel 1455, tornò alla Chiesa come sede della lega apostolica della Marca. Alla costituzione del Regno Italico fu capoluogo del dipartimento del Musone (1808-14). Restituita alla Chiesa dal Congresso di Vienna, con il plebiscito del 1860 entrò nel Regno d'Italia.
Arte
Testimonianza di architettura medievale è la chiesa di Santa Maria della Porta (ca. 1340), alla quale si può accostare per identità stilistica la Porta Montana (sec. XIV). L'età rinascimentale è rappresentata dalla Loggia dei Mercanti; dal Palazzo Maggiore o della Prefettura (sec. XVI), nella cui architettura sono incorporate parti della vecchia costruzione del Trecento; e dalla Torre Maggiore, progettata nel 1558 da G. Alghisi, autore anche della chiesa di Santa Maria delle Vergini (1550). I monumenti dell'architettura civile sono i palazzi Ferri, Mignardi, Aurista, Conventati e Carradori (tutti del sec. XVI). All'impulso dell'attività edilizia dei sec. XVII-XVIII contribuirono le progettazioni di R. Rosati (chiesa di San Giovanni, 1621-25) e di C. Morelli (chiesa di San Giorgio, 1792; duomo, 1771-90). L'architettura civile settecentesca è documentata dai palazzi Bonaccorsi (1705, G. B. Contini), Compagnoni-Marefoschi (1771), Santafiora (1773, di G. B. Capitani), Ugolini (di spiccato gusto neoclassico dovuto al disegno di G. Valadier), e dal teatro dedicato a Lauro Rossi (1767, C. Morelli, su progetto originario di F. Bibiena). In quest'epoca furono rifatti l'interno e la facciata (L. Vanvitelli, 1742) della chiesa della Misericordia (sec. XV). Al gusto neoclassico è ispirato il complesso dello Sferisterio (1821-29) di I. Aleandri. Le maggiori collezioni pubbliche (Biblioteca, Pinacoteca, Museo Civico, Museo Risorgimentale delle Marche e Accademia dei Catenati) hanno sede nell'ex collegio dei gesuiti.
Economia
Posta al centro di una vasta area agricola, Macerata svolge un ruolo di riferimento per un ampio comprensorio che si estende molto al di là dei confini provinciali, al quale offre le sue importanti strutture, come il polo agricolo commerciale e mercato zootecnico di Villa Potenza e il grande e moderno centro commerciale all'ingrosso di Piediripa. Lo sviluppo dell'industria (in prevalenza nei settori alimentare, metalmeccanico e dei materiali da costruzione), articolato in piccole e medie unità produttive, secondo un modello di sviluppo molto diffuso sul versante adriatico, non ha stravolto l'impostazione economica del centro, basata tradizionalmente sull'agricoltura (cereali, uva, olive, ortaggi, frutta, foraggi, barbabietole da zucchero), sull'allevamento e sulle fiorenti attività commerciali. L'aumento dell'attività produttiva e della domanda di beni di consumo e di servizio ha dato impulso al processo di terziarizzazione. La città è vivace centro culturale, grazie anche alla presenza dell'Università e di varie istituzioni.
Curiosità
In estate vi si svolge il festival musicale Macerataopera.